Cultura

L’associazione pensa al nuovo leader. Arci: chi verrà dopo Tom

Il candidato indicato da tutti si chiama Paolo Beni ed è il presidente della sede di Firenze. Vicino ai movimenti.

di Ettore Colombo

L? Arci si trova di fronte a un passaggio cruciale e delicato quanto doloroso e difficile. Sostituire un uomo, prima ancora che un presidente, come Tom Benetollo non è facile. A Tom è stato dedicato il Meeting antirazzista Arci che tutti gli anni si svolge a Cecina di Mare, in provincia di Livorno, e proprio dalla Toscana, o meglio da Firenze verrà, pare, il nuovo presidente: dopo il consiglio nazionale, convocato nel capoluogo fiorentino il giorno prima dell?inaugurazione del Meeting, infatti, è stato delineato un percorso di congresso straordinario che, a ottobre, dovrà procedere all?elezione del nuovo rappresentante politico e legale dell?Arci. Spiega il presidente dell?Arci Toscana, Vincenzo Striano: «Con Tom abbiamo perso un grande uomo e soprattutto uno stile. Pensare di sostituirlo con una figura altrettanto nota e di peso era impossibile (si era parlato di un ?esterno? dal nome importante, ndr). Ecco perché abbiamo convenuto su una soluzione interna e di spessore, che verrà individuata al congresso, ma soprattutto su un ricambio che non faccia salti e insieme passi il testimone. Dopo l?età dei padri, nell?Arci è arrivata l?ora dei figli». Striano non si sbilancia, anche se ammette: «Potrebbe essere un toscano». «Del resto», spiega il senatore diessino Nuccio Iovene, già presidente dell?Arci, «la Toscana è con l?Emilia la più grande realtà locale dell?Arci ,ma il cambiamento è difficilissimo e Tom lascia un vuoto immenso: bisogna fare presto e bene», esorta. La scelta sarebbe caduta su Paolo Beni, presidente dell?Arci di Firenze. Non ancora cinquantenne, Beni rappresenta un?Arci di sinistra: pacato, acuto e unitario (ha appoggiato il Laboratorio per la democrazia fiorentino, nutrito simpatie per Cofferati, lavorato d?intesa con i movimenti, lavorato per evitare ogni spaccatura nei Ds), ma anche una forte apertura e sensibilità sociale. Decisamente un buon auspice, per il successore di Tom. Rinnovamento nella continuità, si chiamava ai tempi del Pci. Non è affatto detto che sia una cosa brutta.


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